Valutazioni WFU2021

tempi di percorrenza - ricovero San Quirico

Buon giorno! Questa mattina ho ricevuto la vostra mail di resoconto ultima ultramaraton. In passato ho partecipato alla 65 Km finendola, quindi è evoluzione dei fatti che mi sia iscritto alla 120 Km.

Ho commesso l'errore di non leggere per bene il vostro programma dove era indicato il ridicolo tempo di percorrenza in notturna per compiere i 25Km dopo San Quirico. Arrivati a San Quirico, non era stato pensato un riparo per potersi cambiare gli indumenti per affrontare la notte. Le donne hanno dovuto usare un gabinetto stretto freddo ed anti ingenico, gli uomini asciugarsi all'aperto.

Se causa covid, non è possibile allestire simili ambienti meglio essere chiarissimi sin dal principio!

A San Quirico ci siamo ritirati in 40 partecipanti, tutti arrivati li con una media più che dignitosa di 5.5 km/ora. Nessuno dava segni di particolre cedimento, ma tutti siamo rimasti colpiti dal tempo ristretto consesso per completare la successiva tappa, sarebbe bastata un ora in più. Non era stato nemmeno previsto un punto di raccolta, dove i ritirati potessero aspettare il mattino al riparo, una volta ritirata la pettorina ognuno al suo destino!

Ci tenete a sottolineare che non è una competizione ma una manifestazione non agonistica, eppure pubblicate gli arrivi e non vi sfiora nemmeno il dubbio che arrivare alla conblusiuone della 120 km prima dell'alba della domenica camminando sempre non è possibile.

Gabrio Geminiani 12/11/2021

Per quanto riguarda il ridicolo tempo di percorrenza penso che sia opportuno qualche conteggio.

San Quirico è al km 55, Gallina al km 72 e Radicofani al km 90. Dunque da San Quirico a Gallina sono 17 km e da San Quirico a Radicofani (con tratto finale in salita) 35 km.

Lei dice di aver tenuto una media (decisamente alta) di 5.5 km/h e dunque dovrebbe essere arrivato a San Quirico intorno alle 20. Con quei tempi lei aveva 8 ore a disposizione per arrivare a Gallina entro le 4. Otto ore per fare 17 km ! Se invece mi riferisco a Radicofani (arrivo entro le 8) lei aveva a disposizione 12 ore per fare 35 km. Se quello che lei ha scritto a proposito della sua media da Siena fosse vero avrebbe avuto tutto il tempo di riposare visto che avrebbe dovuto tenere una media tra i 2 e i 3 km/h per il restante tragitto. Aggiungo che sarebbe riuscito a riposare anche se fosse arrivato a San Quirico alle 22 (guardi la risposta data alla signora Casari).

Vede, glielo dico perché a 75 anni le maratone e similia non le faccio più, ma ne ho fatte tante in passato sugli sci da fondo. Quando decidiamo di partecipare a queste manifestazioni facciamo una scommessa con noi stessi e, dopo aver deciso di partecipare, iniziamo la preparazione e ci documentiamo, perché per quanto gli organizzatori facciano del loro meglio, noi dobbiamo metterci del nostro preparandoci fisicamente e psicologicamente a ciò che ci attende. Nel mio caso la preparazione durava un intero anno (parte sugli sci, parte sugli skyrol e parte attraverso l'escursionismo in quota). Nel suo caso sarebbe stato più semplice dichiarare "ho pensato che non ce l'avrei fatta" anziché falsare i numeri e lamentarsi.

Per quanto riguarda la situazione logistica di San Quirico anche quest'anno siamo stati vincolati dal Covid (mancato uso della palestra) e abbiamo cercato di fare il possibile oltre che informare; infine, per quanto riguarda lo stato di abbandono da lei dichiarato, non la capisco, visto che da San Quirico c'erano le navette di rientro per i concorrenti della Buonconvento San Quirico che prevedevano il rientro a Siena.

Quest'anno, sulla base della esperienza dello scorso anno (ritirati a Gallina e a Radicofani) abbiamo invece previsto delle navette anziché il furgone a 8 posti della organizzazione e, mi risulta, che la cosa abbia funzionato.  

Tratta finale e navette

felici di aver partecipato al vostro evento, possiamo solo fare i complimenti per la macchina organizzativa messa in campo, dai ristori, all'assistenza, al percorso. Soprattutto la parte Toscana ha risposto pienamente alle aspettative, mentre l'ultima tappa ha riservato alcune delusioni soprattutto sulla qualità del percorso, che credo non può essere totalmente ascrivibile alla vostra organizzazione.

Condividiamo la scelta di modificare il sistema dei bus navetta per renderli più efficienti ed efficaci. I parcheggi a Siena, avrebbero bisogno di più indicazioni per chi arriva da fuori regione o per chi dorme in centro città, evitando costose  soste. 

Luigino Orlando Presid.te Asd GM Aquile Bianconere San Daniele del Friuli - 12/11/2021

 

Per quanto riguarda il problema del parcheggio a Siena, come precisato nelle FAQ, le possibilità sono due o il parcheggio della stazione a costo molto contenuto e che ha il vantaggio di essere raggiungibile a piedi con il sistema di scale mobili o il parcheggio lungo la tangenziale sotto porta Tufi gratuito. La variante di Proceno merita di essere valorizzata rispetto al percorso lungo la Cassia Ma la cosa rientra nella gestione regione Lazio e non regione Toscana. 

 

La questione delle navette la dobbiamo discutere e per ora si tratta di una mia opinione. Ci sono dei pro relativamente alla qualità del servizio grazie alla prenotazione e alla gestione diretta e dei contro perché per chi le usa ci sarà indubbiamente un aumento di costo a fronte di un risparmio per chi non le usa. 

Servizi igienici lungo il percorso

Buongiorno , ho partecipato alle ultime due edizioni dei 120 km della Ultramarathon, dopo aver ricevuto la vostra mail riassuntiva vorrei segnalarvi un disagio che ho riscontrato e che spero venga risolto nelle prossime edizioni, lungo il percorso ho trovato pochissimi servizi igienici degni di questo nome sia come quantità che come qualità, soprattutto per le donne ritengo che questo sia un grosso problema. A parte questo è stata una bellissima esperienza e ringrazio tutti i volontari per l’organizzazione e l’impegno

Alma Iori 12/11/2021

Tempi di percorrenza

ho partecipato all’edizione appena passata iscrivendomi alla tratta Siena - Acquapendente con un amico. Sto scrivendo poiché ho visto l’email appena arrivata e volevo darvi la mia opinione. Premetto subito che abbiamo deciso di ritirarci giunti a San Quirico. 

Era la prima volta che partecipavo e devo dire che fino a San Quirico l’esperienza è stata splendida e per me è stato un vero piacere partecipare. Siamo arrivati a Buonconvento 2 ore in anticipo rispetto al limite di arrivo previsto e per questo abbiamo deciso di fermarci circa 40 minuti per mangiare e riposare un po’. La tratta successiva è stata percorsa mantenendo sempre la stessa media di prima, rallentando leggermente gli ultimi 5-6 km.

Arrivati a Buonconvento comunque ci siamo resi conto di quanto le tempistiche per la seguente tappa fossero ristrette. Abbiamo mantenuto una media di 4,7 km/h per 12 ore consecutive (sto contando anche le pause fatte, di cammino effettivo abbiamo tenuto i 5,2 km/h) e nonostante questo per arrivare alla terza tappa rispettando i cancelli orari non avremmo potuto fermarci per riposare e avremmo dovuto camminare almeno a 5 km/h stabili (di notte, con il freddo e in salita).

Abbiamo quindi deciso di ritirarci insieme a molte altre persone, praticamente tutte persone atletiche, perché ci sembrava di star partecipando a una gara.

Il giorno seguente ho visto il post per festeggiare il primo arrivato della 120 km e ho visto che è arrivato prima dell’alba di domenica. Per arrivare prima dell’alba senza correre avrebbe dovuto camminare costantemente a una media di 6 km/h per 20 ore senza effettuare nemmeno una pausa, se ci è riuscito mi complimento vivamente con lui ma ammetto di avere qualche dubbio in merito.

Per tutto ciò che vi ho scritto sopra mi è venuto da sorridere quando nella email avete ribadito che non si tratta di una competizione ma di una camminata non competitiva e che quelli della 120 che si sono ritirati non avevano una preparazione adeguata. Spero che prendiate in considerazione questa mia email e che scegliate di rivedere i cancelli orari delle tappe notturne (oltre a introdurre un tempo minimo di percorrenza come avete scritto voi stessi).

 Vi auguro una buona giornata,

 Maria Cecilia Casari 12/11/2021

Qualche chiarimento sui numeri che lei fornisce, con una premessa: la camminata di 120 km come precisato nel regolamento non prevede tempi di sosta prolungati nel corso della notte, ma solo brevi soste e, in questo senso sono previsti i cancelli di Gallina e di Radicofani.

Gallina si trova al km 72, il cancello di entrata e uscita è rispettivamente alle 3:30 e alle 4:30, assumendo l'orario delle 4 sono 18 ore dalla partenza e alla media di 4 km/h sono appunto 72 km.

Radicofani è al km 90, il cancello di transito è entro le 8 (22 ore dalla partenza)e ciò richiederebbe una media appena sopra i 4 km/h. La ragione dell'orario alle 8 è legata allo spostamento in avanti di tutta la macchina otganizzativa rispetto ai tempi medi dei camminatori e alla necessità di ricevere i provenienti da Abbadia a Ponte a Rigo.   

Segnalazioni percorso, corsa, accoglienza all'arrivo

Ho partecipato  per la prima volta  su consiglio di amici della mia società la Runrivierarun  alla 35  km e  mi  sono proprio divertito. Sono un walker e mi piace  fare  lunghissime distanze. Ho impiegato 4 ore e 44  minuti per cui ho quasi sempre camminato da  solo e davanti tra i primi 

Vi volevo segnalare  alcune cose.

  • Innanzitutto in tre  punti il percorso non era  ben segnalato ,  infatti  i  primi   4   davanti a me hanno sbagliato strada per  due  volte . Io  in quel momento ero con uno che aveva già  fatto il percorso e  mi sono evitato l'errore.
  • Per il resto   molto  bene. Unico neo  Buonconvento. Dopo l'ultima discesa si arriva sulla strada asfaltata e dal lì non ho trovato nessuno ad indicare  l'ingresso   in Buonconvento e soprattutto  secondo me  almeno un cartello per segnalare i 35  Km  e  quindi la fine avrebbe dovuto esserci. Si è fatta la strada  centrale  piena  di  altri partecipanti alla tratta breve,  tutti a mezzo e alla fine si è arrivati al  punto di ristoro come dicevo senza  nessuna segnalazione.
  • Un'ultima cosa, qualcuno che faceva i 35  km  è  partito con quelli  dei 120   infatti  lo ho raggiunto dopo un  po' del tragitto ,  un po' di controllo in più' alla partenza. Poi, soprattutto per  chi  era vicino o subito dietro a me ne ho visti un sacco correre praticamente tutte le  discese senza che nessuno gli dicesse nulla . Se non si può correre  che non si corra, di eventi per runner ce ne sono un'infinità. So che non è facile porre rimedio ma  ve lo volevo segnalare.

 Comunque  vogliate  prendere le osservazioni  solo come costruttive per  migliorare. Sono soddisfattissimo per  l'accoglienza, e l'organizzazione e i  punti di ristoro e assistenza. Buon lavoro per la prossima

Giorgio Briozzo 18/10/2021


 

…dalla Città del Palio alla Gerusalemme d’Europa, camminando per 120 km…


Camminare è l’unica forma di trasporto in cui un uomo procede eretto – come deve essere un uomo – sulle proprie gambe, sotto il suo potere. C’è grande soddisfazione in questo…!” (E. Abbey)

Viaggiare a piedi è, forse, il modo più faticoso per raggiungere la propria destinazione ma, sicuramente, è anche quello più intenso, profondo ed emozionante. Gli scienziati sono d’accordo sul fatto che camminare sia una forma di esercizio fisico che giova al corpo e, di conseguenza, anche alla mente.  Mettersi in cammino, però, a ben vedere, significa molto di più...

  • Innanzitutto, significa ammettere a se stessi di essere alla ricerca di qualcosa, anche se spesso non si cosa; significa essere pronti a fatiche e sacrifici, sia fisici che mentali…
  • Mettersi in cammino significa scegliere la lentezza in luogo della frenesia imperante del mondo contemporaneo; con tutto ciò che la lentezza, la fatica ed, in alcuni casi, la solitudine comportano. Quando sei solo sulla strada con le tue gambe ed il tuo zaino sulle spalle non c’è scampo!

Ad un certo punto farai, inevitabilmente, i conti con i tuoi pensieri, le tue paure e vivrai pienamente i momenti di meraviglia e di gioia che la strada saprà offrirti; anche perché una cosa è certa: sulla strada ci sarà sempre qualcosa o qualcuno pronto a sorprendenti! E così, dopo la mia prima memorabile partecipazione nel “pandemico” 2020, anche quest’anno ho “camminato” la 5ª Edizione della Walking Francigena Ultra Marathon.

Insieme a centinaia di camminatori provenienti da ogni dove, siamo partiti dalla splendida cornice di Piazza del Campo a Siena la mattina di sabato 09 ottobre e, percorrendo l’antico itinerario di Sigerico sulla via Francigena, abbiamo raggiunto, nella giornata di domenica 10 ottobre la città di Acquapendente in provincia di Viterbo.

Poco più di centoventi chilometri da percorrere, come da regolamento, nel tempo massimo di trentadue ore attraverso borghi e paesaggi da cartolina, vivendo ed assaporando emozioni e sensazioni che porterai per sempre con te…:

  • Siena, Buonconvento,  San Quirico d’Orcia, Torrenieri, il passaggio notturno al 43° parallelo, Radicofani, Ponte a Rigo, Proceno, Acquapendente… le colline della Val d’Orcia, i profumi inebrianti di Montalcino, gli sconfinati campi arati, i crinali ricamati dai cipressi, le salite impervie ed infinite, il vento sferzante lungo strade e sentieri indifesi,  i tramonti da incorniciare, il cielo stellatissimo della campagna toscana, il silente ed intenso freddo notturno della montagna che ti morde e ti percuote fino quasi a sfinirti, i brulli e ondeggianti calanchi, le prime luci dell’alba che baciano le tue membra sfinite ridando loro forza ed energia.
  • E ancora. Il sudore e lo sforzo estremo, lo scoramento e la debolezza, le paure e i dubbi… mille sensazioni e mille pensieri che si accavallano e si intrecciano e che trovano tutti, a poco a poco, la loro collocazione… nel tuo cuore, nella tua mente, nel tuo spirito, nel tuo animo. Ad un certo punto, è vero, si avverte una sensazione di smarrimento, è come se si perdesse la consapevolezza di se stessi.

Tutto ciò che ti circonda, ogni più piccolo particolare, anche il più insignificante, assume un valore e si impadronisce del tutto: ed è solo caos!!!  Così, come in un processo di reciproca osmosi, ti riscopri trasformato, rigenerato e quelle debolezze, ansie, paure, dubbi, limiti diventano, passo dopo passo, fermezza, determinazione, coraggio, soddisfazione, fierezza, passione, orgoglio, sogno e… libertà!!!

Uno degli aspetti che, personalmente, più apprezzo di queste ultra-camminate - che qualcuno erroneamente definisce “estreme” - è la capacità di decodificare i messaggi che il tuo corpo e la tua mente, in condizioni critiche, ti inviano…

Percorrere 120 chilometri, significa essere sveglio e camminare per circa trenta ore consecutive, per cui dovrai mettere in conto che il tuo corpo e la tua mente vorranno parlare spesso con te. E anche quando ciò non accadrà, sarai proprio tu a dover interpretare le loro reali esigenze, proprio come si fa con un neonato.

Scoprirai che spesso il tuo fisico ed il tuo cervello vanno in tilt alle prime difficoltà; e allora imparerai a prenderti gioco di loro e per loro inventerai le storie più incredibili; loro ti ascolteranno e, come per magia, non ti parleranno più di dolore o fatica. Dovrai spesso fermarti a fare benzina per il tuo motore trainante… e lo dovrai fare sempre prima di andare in riserva... 

Centellinerai e sceglierai con molta cura ed attenzione ciò che mangerai e ciò che berrai… ma soprattutto dovrai rispettare il “ritmo vitale” delle tue più profonde esigenze biologiche. Tutto ciò richiederà alla tua mente un impegno ed un’attenzione costanti. E i messaggi saranno di diversa natura: le infiammazioni tendinee, i beneamati crampi, i muscoli in acido lattico, le amatissime vesciche… sono tutte argomentazioni e questioni che dovrai, in qualche modo, imparare ad affrontare e gestire.

Chiaramente non esistono precise regole e consigli migliori di altri per far fronte a queste situazioni; ognuno avrà il suo metodo personale ma, di sicuro, ognuno sarà chiamato a fare delle scelte che possano consentirgli di risolvere e superare la difficoltà dell’impresa. A seconda del caso, sarà necessario “stare sul pezzo” per correggere quanto prima posture, movimenti sbagliati oppure modificare attrezzature, abbigliamento o, semplicemente, per rallentare e, come dico sempre, “riallineare i pianeti”.

Dovrai insistere ed ancora resistere. La fatica busserà alla porta della tua mente ripetutamente ma dovrai, di volta in volta, escogitare strategie di pensiero valide ed efficaci per non cedere alla stanchezza. Capirai il vero significato della parola “umiltà” … ed in questo il contatto con la terra sarà fondamentale per orientarti ed aiutarti a restare ben saldo e concentrato sull’obiettivo che, a sua volta, ti guiderà come una stella polare.

Sarà la volontà di raggiungere la metà a non risparmiarti dal continuare. In questo modo, non sentirai la fatica. Essa verrà ricompensata dai risultati ottenuti con tanto sforzo, ferma perseveranza e risoluta tenacia.

Luigi AMBROSINO - 18/10/2021


Attestato

Buongiorno, prima di tutto vorrei fare i miei complimenti per l'organizzazione e la gestione dell'evento. Ho percorso la Buonconvento - San Quirico e questa è stata la mia prima esperienza, decisamente positiva sia per la belleza dei posti che per la gestione nel suo complesso, di camminata con un gruppo di partecipanti così numeroso.

Scrivo per chiedere, se possibile, una piccola cortesia. Al momento dell'arrivo a San Quirico, sono salita sulla navetta che era in partenza e non mi sono resa conto che era previsto un attestato di partecipazione. Vi chiedo quindi se è possibile spedire l'attestato, dal momento che io vivo a Palermo e che si tratterebbe per me di un ricordo molto bello. Alla Ultramarathon, insieme con me e quindi anche lei senza attestato, c'era anche mia nipote. 

Alessandra Manzo Margiotta 14/10/2021

Come avrà visto dalla mail gli attestati sino alla V edizione erano solo fatti dal Comune di Acquapendente per chi arriva lì; dal prossimo anno attestato per tutti


 

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